Il Leone della Tribù di Giuda

Il Leone della Tribù di Giuda
Apocalisse 1:7 Ecco, egli viene con le nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, Amen. Apocalisse 1:8 Io son l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente...... Maranathà, Gesù viene...

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domenica 5 giugno 2011

Un Cuore Ardente - Culto di domenica 5 giugno

Un Cuore Ardente

Davide e Golia...
Quante volte abbiamo utilizzato questa espressione, questa immagine per raffigurare il caso di un piccolo gesto che è divenuto simbolo di una grande vittoria o di un piccolo uomo che ha saputo sconfiggere un grande problema, o un nemico molto più grande di lui...
Questo l'argomento principe del Culto di questa mattina, la cui predicazione è stata tenuta dal nostro Pastore Biagio Marigliano. Il tema della vittoria non è facile da predicare, sono in troppi che considerano semplicistico affrontare il cammino cristiano motivando i credenti con l'argomento delle vittorie in Cristo...il Pastore ha invece voluto sottolineare proprio la complessità e la bellezza della vittoria in Cristo, quando un cuore ardente, che vive una vita arresa alla volontà dl Padre, combatte per la causa del popolo di Dio.
Così fu Davide. Ultimo di una famiglia di numerosi fratelli, non soldato ma pastorello, poco considerato persino dal suo papà, al punto che quando il Profeta Samuele giunse nell'abitazione di Iesse, padre di Davide, per ungere il futuro Re d'Israele, questi gli presento tutti i suoi figli escluso Davide, che non era ritenuto e per età, e per carattere, e per mansione, all'altezza di tale onore divino.
E invece come al solito, i pensieri degli uomini non sono quelli di Dio e per dirla proprio con le parole della Parola di Dio, in 1 Samuele nei capitolo precedenti, il Signore richiamando Samuele che indugiava nel soffermarsi sui fratelli di davide più poderosi di lui gli dice:“Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”. 
E meno male...L' Eterno è misericordioso con noi, e benigno, grazie alla Sua misericordia Egli guarda nel nostro intimo, in profondità e comprende le nostre ragioni come noi mai potremmo e per questo ci fa dono della Sua grazia e lava le nostre colpe. l'Eterno conosceva il cuore di Davide e sapeva che quell'uomo lo avrebbe amato, avrebbe sbagliato, caduto si sarebbe rialzato e avrebbe combattuto per Lui. Fu per questo, che per tutta la sua vita Davide fu "l'uomo dal cuore di Dio" e così è chiamato ancora oggi...
Davide arrivato sul campo di battaglia per recare cibo e notizie ai suoi fratelli, nel venire a conoscenza della sfida di Goliath e delle offese continue arrecate al popolo di Dio, s'indigna profondamente. Il suo amore per l'Eterno e il valore che egli da al suo stesso popolo è già grande, al punto da spegnere in lui, giovinetto senza esperienza di guerra, ogni paura.
La paura in un cristiano è sintomo che la vita spirituale ancora non è del tutto in ordine, come dice la Bibbia infatti, la paura ha a che fare con la punizione e con la morte, la paura non è da Dio. Chi vive in comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, può dunque provare preoccupazione, com'è umano che sia, ma nessuna paura lo coglierà perchè il Padre lo pone al sicuro da ogni sentimento negativo e disfattista. Dio anzi, ci dice che Egli non ci ha donato uno spirito di paura ma di coraggio e disciplina.
Se come Davide la nostra vita è nella mani del Padre, se il nostro cuore s'indigna alle offese che il mondo continuamente arreca al nostro Signore Gesù, se la nostra condotta è conforme alla Parola di Dio o quanto meno ci sforziamo con tutto il nostro cuore di migliorare ogni giorno alla luce delle Scritture, beh, useremo quel coraggio per battere il nemico, ma non noi saremo, solo la volontà sarà la nostra, la battaglia, il corpo a corpo sarà sostenuto dal Signore e la vittoria sarà Sua e nostra con Lui.
Quando Davide presentò se stesso per "lavare l'offesa" ricevuta e combattere contro Goliath dovè rifiutare l'armatura offertagli da Saul, non era della sua misura e gli portava disagio e scomodità. Così noi, oggi, nel combattere una battaglia, dobbiamo ritenere inutile l'aiuto dell'uomo, a meno che non sia suscitato esplicitamente da Dio, e rivolgerci assolutamente, prioritariamente, necessariamente all'Eterno il Vincitore...
II piccolo Davide, cosciente di ciò e soprattutto del suo rapporto con Dio, coltivato fin dall'infanzia, abbandona l'armatura, non si provvede di nessun'arma se non un bastone, una fionda e  cinque pietre lisce levigate dallo scorrere del fiume e con una sola di esse, nel nome dell'Eterno delle Schiere che quel gigante avevo offeso, colpisce Goliath nell'unico punto scoperto del suo corpo interamente coperto dall'armatura: in mezzo alla fronte, poi con un balzo deciso corre verso di lui e gli taglia la testa con la sua stessa spada: Israele è vendicato, il nome dell'Eterno esaltato.
Davide diventa così il simbolo della potenza di Dio espressa attraverso gli uomini quando questi Lo amano, levigati, come pietre nell'acqua dalla potenza del fiume di Dio. La predicazione del Pastore Biagio è stata ovviamente ancora più ricca di particolari e di riflessioni guidate dallo Spirito Santo, ma il messaggio principale è contenuto in queste poche righe... Che Dio ci aiuti a far buon uso della Sua Parola ascoltata e predicata dai Suoi Servi, affinchè non colui che dice Signore Signore entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi ascolta la Sua Parola e la mette in pratica...
Alleluya, Amen. Dio vi benedica.

1 Samuele 17-17



Ora Iesse disse a Davide suo figlio: «Prendi su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli nell'accampamento. 18Al capo di migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute dei tuoi fratelli e prendi la loro paga. 19Saul con essi e tutto l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere contro i Filistei». 20Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge alla cura di un guardiano, prese la roba e partì come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il grido di guerra. 21Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera. 22Davide si tolse il fardello e l'affidò al custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. 23Mentre egli parlava con loro, ecco il campione, chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite parole e Davide le intese. 24Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.
25Ora un Israelita disse: «Vedete quest'uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele». 26Davide domandava agli uomini che stavano attorno a lui: «Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per insultare le schiere del Dio vivente?».27Tutti gli rispondevano la stessa cosa: «Così e così si farà all'uomo che lo eliminerà». 28Lo sentì Eliab, suo fratello maggiore, mentre parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: «Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la battaglia». 29Davide rispose: «Che ho dunque fatto? Non si può fare una domanda?». 30Si allontanò da lui, si rivolse a un altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta.
 31Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a Saul e questi lo fece venire a sé.
Davide si offre per accettare la sfida
32Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». 33Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua giovinezza». 34Ma Davide disse a Saul: «Il tuo servo custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. 35Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo. 36Il tuo servo ha abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha insultato le schiere del Dio vivente». 37Davide aggiunse: «Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Ebbene và e il Signore sia con te».38Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. 39Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato. Allora Davide disse a Saul: «Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato». E Davide se ne liberò.
Singolar tenzone
40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.
 41Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42Il Filisteo scrutava Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. 43Il Filisteo gridò verso Davide: «Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?». E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dei. 44Poi il Filisteo gridò a Davide: «Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche». 45Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. 46In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. 47Tutta questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani». 48Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide, questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. 49Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. 50Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. 51Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.
 52Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e fino alle porte di Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a Saaràim, fino a Gat e fino ad Ekron.53Quando gli Israeliti furono di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo. 54Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le pose nella sua tenda.

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